Sono tempi di guerra,
scambiamoci un segno di pace.
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Dopo un passato trascorso tra impegni politici e lavorativi, dirigendo filiali bancarie e sostenendo battaglie sindacali, Giovanni Arfilli, riappropriatosi del proprio tempo libero, decide di dare sfogo alla sua vena espressiva dal taglio fortemente umoristico. Si definisce non un poeta che scrive per diletto, ma un poeta “di letto”, per sottolineare la marcata appartenenza alla “razza romagnola”, notoriamente focosa e passionale . A lui si devono pregevoli sceneggiature e testi satirici. Ultimamente è in cerca di attori desiderosi di interpretare le sue opere.